La Fontana de li Àoti
A cura di Angelo Colantuono
I vecchi toponimi sono nati in dialetto. Sono stati i notai e i cartografi a cercare di italianizzarli, con esiti non sempre felici. Così la Fontana de li Àoti è diventata Fontana Gavitoni, una parola del tutto inventata. Li àoti, invece, avevano un significato preciso: erano delle vasche di pietra monoblocco che servivano da contenitori di alimenti per animali (lo àoto de lo puorco) o da abbeveratoi.
L’antica Fontana de li Àoti era, insomma, una sorgente dotata di abbeveratoi di pietra (l’uso del cemento da noi ha cominciato a diffondersi solo dopo l’inizio del secolo scorso).
Di installazioni di questo tipo nelle nostre montagne ce n’erano diverse. Una esiste ancora: la Fontana di Cannitto, in territorio di Caposele. Si trova a margine della strada che da li Àoti scende in direzione del paese lungo il Vallone delle Brecce. Il percorso è di circa tre chilometri da li Àoti, una decina da Caposele. Bisogna farlo a piedi o con la jeep: una macchina “di città” in certi punti difficili non passa.
La Fontana di Cannitto è rimasta più o meno com’era anticamente (la foto che mostriamo è stata fatta l’anno scorso). L’acqua sgorga da un cannello di ferro infisso in un rudimentale muro di pietra che fa anche da conteninento della scarpata a monte. Alla base del muro sono sistemate in serie sei vasche rettangolari di pietra, accostate l’una all’altra dalla parte dei lati corti. Le dimensioni sono di circa un metro per 70 centimetri. Le vasche comunicano fra loro attraverso delle canalette incise sui bordi dei lati combacianti. Una volta che si è riempita la prima, l’acqua defluisce nella successiva, e così di seguito. Un magnifico ciuffo di aceri cresciuto sul bordo del terrapieno fa ombra all’abbeveratoio nelle ore centrali del giorno.
Così doveva apparire anche la Fontana de li Àoti sino alla fine dell’Ottocento. Poi li àoti sono
spariti ed è rimasto solo il nome...
Gavitoni rientra nella competenza del Parco dei Monti Picentini, è un territorio boschivo dotato di un'area pic-nic curata ed attrezzata, che dal luglio 2018 è stata scenografia di un importante e suggestivo evento: "Terra Arte".
Vi è una storica fontana di acqua sorgiva e potabile, dotata di vasca abbeveratoio per animali, salendo dal paese verso Gavitoni ci si imbatte nel Belvedere, una curva panoramica con vista su tutto il territorio sottostante. Il vasto ambiente montano ben si presta ad una giornata di trekking tra i sentieri.
(In gallery foto dell'evento di Antonio Sena)